Poesia per la catastrofe avvenuta in Sicilia e Calabria

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POESIA
per la catastrofe avvenuta in Sicilia e Calabria

Proprio nell’ anno millenovecent'otto
Ed alle ore cinque e minuti venti
Il giorno certo fu ventotto
Del mese dicembre che spaventi.

Il disastro avvenne dal terremoto
Cagionando molti danni e guai
Sopra giunse il grande maremoto
Ciò non fu successo mai.

Alla città bella di Messina
Colle altre cittadelle circostanti
Fece grande strazio e rovina
Mandandogli a morte tutti quanti.

Alla marittima città di Reggio
Toccó pure la medesima sorte
Per dirlo chiaro io deggio
Quasi tutti ebbero la morte.

Oh! Dio che sei onnipotente
Perchè mandasti tanta sciagura ?
Facendo morire quella povera gente
Ed ancora molti feriti addirittura?

Io compiango i miei fratelli
E nel dolore mi confondo
Riposo all’ spirto di quelli
Che andarono all’altro mondo.

Pace sempre sia a costoro
Che gli venne la disgrazia
Chi ha argento e oro
Contribuirà per far la grazia.

Contribuirà certo il governo tutto
Ed ancora più la nazione
Che l'Italia é nel lutto
E nel cuore d'ogni persone.

Mandarono presto i pronti soccorsi
Per quegli poveri molto sventurati
Acciochè nessun avesse dei rimorsi
Per aiuto sollecito ai disgraziati.

La squadra navale deg'inglesi
Colla russa tutti assieme uniti
E con quella dei francesi
Al salvataggio erano ivi prescritti.

Vi andó dopo quella italiana
Portando seco viveri e medicinali
La cosa certa non vana
Che con tutti furon eguali.

Il dolore fu immenso universale
Della strage ivi colá avvenuta
Che importa e cosa vale
Se popolo non gli aiuta?

Ogni italiano ora deve concorrere
Per aiuto umano di pietosa
Obbligato ognun’ è di soccorrere
Tutta quanta la gente bisognosa.

Di curarsene almeno dei feriti
E ancora dei loro defanti
D’essere tutti buoni e preferiti
Coi vivi e coi loro congiunti.

Gli altri governi nostri alleati
Tutti quanti loro hanno contribuito
Con somme rilevanti son dimostrati
In parte il male alleggerito.

Secondo il mio buon criterio
E sarebbe una cosa degna
Sentite bene il mio desiderio
Quegli poveri venissero in Sardegna.

Isola nostra sempre per colonizzare
La troverei cosa ben fatta
Che mancano braccia per lavorare
Per tutti sarebbe ognor grata.

Tanto noi tutti essendo isolani
Ed assai oltremodo molto cortesi
Abbracciamo i fratelli nostri siciliani
Uniti ancora con i calabresi.

Che venghino loro con piacere
Pronta ognor sia sempre ospitalità
Indi noi faremo il dovere
Per la loro grande tranquillitá.

Sará nostro vanto ed onore
A tutti quanti gli ameremo
Con infinita gloria e valore
Uniti sempre con loro vivremo.

Lanusei, 1 gennaio 1909.
Proprietà riservata dell’improvisatore BARROI PIETRO.

TRANSLATION:

POEM
for the catastrophe that occurred in Sicily and Calabria

In the year nineteen hundred and eight
And at five o'clock and twenty minutes
The day was certainly twenty-eight
In the month of December that frightens.

The disaster occurred from the earthquake
Causing much damage and trouble
Above came the great tsunami
This had never happened before.

To the beautiful city of Messina
With the other surrounding citadels
It caused great havoc and ruin
Sending them all to death.

To the maritime city of Reggio
The same fate also befell
To say it clearly I must
Almost all died.

Oh! God who are omnipotent
Why did you send such a disaster?
Causing those poor people to die
And many more wounded too?

I pity my brothers
And in pain I am confused
Rest to the spirits of those
Who went to the other world.

Peace always be to those
Who misfortune befell them
Whoever has silver and gold
Will contribute to grant the pardon.

The entire government will certainly contribute
And even more so the nation
That Italy is in mourning
And in the hearts of every person.

They quickly sent emergency aid
For those poor very unfortunate
So that no one would have remorse
For prompt help to the unfortunate.

The naval squadron of the English
With the Russian all together united
And with that of the French
They were prescribed for the rescue there.

The Italian one went there after
Taking with him food and medicines
The thing is certainly not in vain
That with all they were equal.

The pain was immense universal
Of the massacre that happened there
What does it matter and what is it worth
If the people do not help them?

Every Italian must now contribute
For human help of compassion
Everyone is obliged to help
All the people in need.

To take care of at least the wounded
And also of their infants
To be all good and preferred
With the living and their relatives.

The other governments allied to us
All of them have contributed
With significant sums are demonstrated
In part the evil alleviated.

According to my good judgment
And it would be a worthy thing
Listen well to my desire
Those poor people come to Sardinia.

Our island always to colonize
I would find it a thing well done
That there is a lack of arms to work
For everyone it would always be grateful.

So much so that all of us being islanders
And very extremely very courteous
We embrace our Sicilian brothers
Still united with the Calabrians.

May they come with pleasure
Let hospitality always be ready
Then we will do our duty
For their great tranquility.

It will be our pride and honor
To all of us we will love them
With infinite glory and value
United with them we will always live.

Lanusei, January 1, 1909.
Reserved property of the improvisator BARROI PIETRO.